Nato nel ex lavanderia di casa al civico 18 di una piccola cittadina medievale ai piedi della Dolomiti, Lavanderia18 e’ il progetto di Sandra Dal Pont.
L‘intento, ambizioso ma sincero, e’ quello di creare con le proprie mani e dalle proprie idee qualcosa di unico e diverso. Nata a Ginevra da una famiglia eterogenea, madre sudamericana, padre italiano, Sandra trascorre parte della sua infanzia vivendo in giro per il mondo, dalla Svizzera al Marocco, dal Venezuela all’Austria.
Appassionata di arti visive, in particolare cinema e fotografia, ha sempre amato disegnare e dipingere. Si avvicina al mondo della moda quasi per gioco, dopo l’intuizione di poterne fare un lavoro. fonda perciò nel 2006, dopo i corsi di stilismo e modellismo e un‘importante esperienza di 5 anni presso l’ufficio stile della Replay Blue Jeans, il suo brand di abbigliamento artigianale in edizione limitata.
La sua linea esordisce a Parigi, nell’ottobre del 2007, alla fiera AREA organizzata dallo stilista americano Geoffrey B. Small, con una collezione di 10 pezzi rigorosamente neri, jersey, popeline, stone washed.

“Ho scelto la qualità a discapito della quantità, la ricerca, la creatività, ho scelto l’individuo, non la massa, il rispetto e l’ironia”.
Lontana dalle logiche del grande mercato della moda, Lavanderia18 produce slow, con tempi e modi tutti suoi, capi da indossare quotidianamente, in modo libero e personale. Ogni capo nasce da una visione, un sentimento o un desiderio, ogni fase rigorosa e necessaria in un continuo processo di manualità e riflessione.
“Quando penso a un capo parto dall’idea di creare qualcosa innanzitutto pratico, originale, che vesta bene e sia un piacere indossare. Credo che l’abito sia prima di tutto una esigenza e come tale deve seguire alcune regole, in questo margine metto la mia creatività e creo qualcosa che rappresenti lo stile Lavanderia18.”

I capi Lavanderia18 nascono quindi da un processo riflessivo che mette al centro la persona che dovrà indossarli, attorno a questo nucleo prendono forma le maniche a kimono, le ampie tasche, le gonne a pieghe, le maglie a cerchio, i pantaloni morbidi, i colli a punta, le asole e i bottoni.

Ogni collezione e’ parte di una grande visione d’insieme che delinea e raffigura lo stile della maison. Alcuni modelli non muoiono mai, ma si raffinano e si modificano seguendo l’evolversi dei tempi.
I tessuti sono il cotone e la lana, i colori della terra, i neri e tutte le sfumature del grigio. Il jersey è il tessuto principe per la sua particita’ e duttililita’. Sempre presente anche il denim, i trattamenti, le tinture in capo e alcune volte delle stampe

Dal 2012, dalla collaborazione con Alice Gazzi, nasce la linea uomo : (er)nest, dalle stesse caratteristiche e con la stessa missione, offrire un’alternativa libera e personale, essenziale e sincera.
Nel 2015 il ritorno all’origine, Lavanderia18 ritorna ditta individuale e sviluppa le tre linee che da tempo teneva in un cassetto.
RAW, la prima linea, la base, il substrato, per gli addetti ai lavori: il basico, le forme semplici pulite, i classici Lavanderia18, la produzione più cospicua. Dalla prima linea nasce LAB, più esattamente dai suoi “scarti di lavorazione” che ostinatamente continuano ad essere considerati materia prima dalla maison. Le serie sono limitatissime o spesso si tratta di pezzi unici. I tessuti vengono uniti, riassemblati, rinterpretati creando nuovi pattern e texture, tema centrale della linea. Infine ART, esule dalle dinamiche dell’abbigliamento, la linea è un insieme di oggetti, opere che con il tessuto prendono forma ma che da esso non sono condizionati e vincolati ai soliti utilizzi ed interpretazioni.
RAW e LAB distinte nella sostanza, si intrecciano, si incontrano e si fondono nelle boxes. Ogni box, una scatola di colori, idee e forme. Così vengono chiamate le capsule collections, che a ritmi imprecisi ma costanti, vengono pensate, create e proposte.
